domenica 14 aprile 2013

EREDI DI MANERO FIGLI DELLA NOTTE

Nei romanzi e nei film storici, la scena del ballo è quella che offre sempre un quadro generale della società. L'uomo danza da quando è apparso sulla terra, che sia per festeggiare, per invocare gli dei o per caricarsi prima di una battaglia. You tube è colmo di video di bambini piccoli e piccolissimi che sgambettano a ritmo di musica. Ancora oggi se ci si vuol fare un' idea generale della composizione del tessuto sociale la discoteca offre un punto d'osservazione da non sottovalutare. O per lo meno è un ottimo modo per vedere come sono davvero le persone al di fuori del rigido contesto quotidiano. Insospettabili commercialisti e avvocati si lanciano nelle danze più sfrenate, la segretaria remissiva getta gli occhiali e scioglie lo chignon, si strizza in un abitino nero e mette in pratica la definizione di quel genio di Woody Allen:" LA DANZA è ESPRESSIONE VERTICALE DEL DESIDERIO ORIZZONTALE". In discoteca nessuno ha più età. Trovi il quarantenne che ti approccia gridandoti nell'orecchio che ha fatto i 20 anni (già, 20 anni prima), le quattordicenni ultra procaci che si cambiano in bagno tirandosi su il seno in magici push up e ripassando la bocca con la tonalità "rosso battona", lasciano arrampicare la gonna sulle gambe infantili a sottolineare forme nuove di pacca. Al bar si sgomita per farsi ascoltare da baristi con l' orecchio bionico che nessuno sa come facciano ad isolare l' ordine dal marasma generale, e ti allungano cocktail che da bravo equilibrista devi far arrivare al privè prima di essere urtato dagli invasati che ballano e saltano in gruppo intonando "bevo bevo sono sbronzo e son contento". Mi piacerebbe chiamarli la mattina dopo. Ma l' alcool è elemento fondamentale, non tanto per sballare, almeno per le ragazze, ma per anestetizzare il dolore lancinante che sale dalle scarpe con il tacco che si ribellano al salto sincopato a ritmo della House ( " Bella zio!Dio mi ha dato la vita e io la vivo per la House".) Ci si cerca di muovere compressi in un gruppo che sa di alcool, corpi umani, dopo barba, profumi dozzinali e sudore. Ci sono le coppie che cercano di fare numeri rischiando solo di finire risucchiati ai due lati opposti della sala. Cerchi di non perdere di vista con chi sei arrivato, e quasi ti viene voglia di proporre la stessa maglietta fluorescente per la prossima volta, per fare gruppo. Improbabili cubiste di 90 kg ondeggiano sulla folla e poi proprio mentre ti sembra di intravedere il tuo tavolo, il tecnico delle luci fa partire le psichedeliche e tutto si muove a scatti e la folla come un' onda tratteggiata ti sommerge e tu scopri che sono solo le 2 e mancano almeno due ore alla tua uscita di scena. Allora prendi un bel respiro, ti prendi il tuo spazio a gomitate nelle costole a gente che è già tanto se si ricorda dove si trova e braccia al cielo cominci a saltare invasata più di tutti, "e gira tutta la stanza" mentre ti trasformi in"Britney bitch" e danzi come "zingare del deserto", butti indietro la testa al revival della Carrà pregando che domani il fisiatra abbia tempo di vederti. Ma intanto "poroppopo" con D'Agostino e "Dabudidabada" con gli Eifel 65, minacci di slogarti il bacino sculettando su dj Antoin e Bob Sinclair e sì, accetti anche la pacca sul sedere arrivata da cielo. Sudata e devastata raggiungi la toilette per vedere se la faccia sta ancora insieme e...orrore! l' ombretto del tuo smokey eye è scivolato proprio in area occhiaie facendoti sembrare il fantasma della metro di Ghost, il rossetto è un lontano ricordo, la gonna sta pericolosamente risalendo a voler diventare la fascia per capelli per cui sembra essere stata creata date le dimensioni, i capelli sono crespi per la super cool sbuffata di fumo bianco dalle consolle del dj. Vorresti usare la toilette ma senti conati poco rassicuranti da dietro le porte chiuse e pensi che piuttosto che inginocchiarti a vomitare su quel pavimento ti lasceresti schiacciare dalla folla di aspiranti Travolta in sala. L immagine riflessa suggerisce che è ora di tornare a casa. Crolli a letto ancora vestita e la mattina, o meglio qualche ora dopo, ti svegli rintronata e paradossalmente più viva che mai. E aspetti tutta la settimana per rimetterti alla prova.

1 commento:

  1. Ciao Cami! Ho fatto un giretto sul tuo blog e 4 risate con questo tuo ultimo post! :)
    Bello anche quello precedente, sulla moda sostenibile che condivido in pieno.

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