lunedì 10 dicembre 2012

TIPI DA NATALE


ECCO CI RISIAMO!!!


Arriva puntuale ogni 25 dicembre, con la sua carica di energia che contagia tutti come un batterio glitterato e lampeggiante dal quale non si scampa. Non c'è un vaccino contro il panettone (piacerebbe eh, mangiarne a kg e non ritrovarselo all'improvviso nel retro dei jeans? toccarsi il sedere e che, mannaggia dopo tutto il lavoro in palestra d' un tratto è "buttati che è morbido" come il Motta), contro le visite ai parenti che si sentono una volta l'anno( "e quest'anno ricordiamoci anche del fratello del cognato del cugino dello zio di secondo grado, quello che l'anno passato pensavamo fosse morto"), contro i regali spersonalizzati (ammettiamolo, quanti bagnoschiuma dai profumi sconosciuti all'olfatto umano, candele glitterate che ci hanno riempito la casa di porporina di quella che non ti si sacca dalle mani nemmeno se la lavi con lo scrubbing abbiamo ricevuto? quanti completi sciarpa-guanti-berretta tutti uguali ma in colori diversi abbiamo nel cassetto dell'ingresso? Utili per l' amor di Dio ma non basta una vita ormai per sfoggiarli tutti almeno una volta!), cenoni-pranzoni-aperitivoni-brunchoni con gli amici (tutte abbiamo un vestito a impero nero o un paio di morbidi e larghi pantaloni di raso con l'elastico, ideali per nascondere la forma da tacchino ripieno che segna il giro vita dopo ogni grande mangiata).


Ma questa euforia, questa festosa epidemia presenta sintomi diversi per ognuno, delineando diverse categorie:

-I FANATICI:

 sono quelli che usano risico per sistemare i parenti a tavola, quelli che ordinano in gastronomia le tartine ai gamberi un mese prima (anticipando persino la nascita dell'antipasto), che si liberano dei regali già per fine settembre, che si iscrivono dopo l' estate ad un corso di floral design per imparare la tattica perfetta per creare il centrotavola ideale, che pianificano gli incontri con amici e parenti per scongiurare eventi in contemporanea del tipo visita alla nonna nel pomeriggio, mensa dei poveri a cena, recita dei figli la sera, brindisi in disco con i colleghi di lavoro la notte. Al ponte dei morti organizzano un viaggio nelle foreste del nord Europa per andare a mettere una X rossa su quello che sarà il loro albero di Natale e lo aspettano l'8 dicembre quando una gru affittata per l' occasione aiuta a depositare nei 50 metri quadri di appartamento un alberello di 25 metri di diametro (ma nella taiga non sembrava così grande), invadendo la casa con il profumo d' abete (i cui aghi a causa del riscaldamento, cominceranno nel giro di una settimana a cadere stecchiti, costringendo a continue incursioni in soggiorno armati di scopa elettrica fino alla befana, quando solo gli addobbi adorneranno i rami secchi di un albero sempre più simile alla trisavola ingioiellata). Da fine ottobre, ogni momento libero è ideale per sfornare biscotti da congelare in attesa di diventare dono per amici e parenti, (e a un certo punto in casa ci sono solo quelli, e la famiglia si trasforma in omini di pan di zenzero a furia di mangiare frollini, puntualmente troppi per diventare tutti dei presenti)



-I GRINCH:

 quelli che del Natale proprio non ne vogliono sapere, che vanno ai mercatini in sud Tirolo solo per far cadere le frittelle ai bambini e dire loro che Babbo Natale non esiste. Quelli che regalano omini di pan pepato senza testa, che ti offrono il panettone quando sanno che odi uvette e canditi, quelli che ti scuotono forte i pacchetti con scritto fragile, che al brindisi aprendo lo spumante prendono la mira per far saltare con il tappo il puntale dell'albero. ti rigano  i cd con le musiche natalizie, rubano le collette raccolte dai cantori o gli cantano sopra modificando le parole. Che arrivano con il phon quando fai un pupazzo di neve e ti mangiano tutti i cioccolatini del calendario dell' avvento.




-GLI INVASATI: 

sono quelli che addobbano casa al punto che si vede anche da Marte, che se li cerchi con Google earth si impalla l' inquadratura del satellite. Quelli che iniziato l' avvento tirano fuori maglioni con le renne e spille con Babbo Natale, che cambiano la libreria dell' mp3 per cantare tutto il mese solo canti a tema. Che fanno colazione solo con i Pan di Stelle edizione limitata stagionale, che ti inseguono con il vischio, che mandano soldi a chiunque ne chieda con le puntuali lettere strappa lacrime dei vari enti benefici. Guardano solo film monotematici in tutte le declinazioni, dai cartoni ai film per adulti. Preparano interi paesi di pan pepato e leggono ogni sera il canto di Dickens, riuscendo a commuoversi ogni volta per la metamorfosi di Scroodge. Anche a 45 anni si mettono in fila al centro commerciale per reclamare con San Nicola il pony che stanno ancora aspettando o per cercare di dare indietro il fratellino che i genitori hanno cercato di far passare per un dono migliore della bicicletta.



-GLI SPIRITUALI:

 quelli per cui il Natale non deve avere niente a che fare con il consumismo, quelli che ti fanno sentire in colpa insomma. Che devolvono in beneficenza i soldi destinati al tuo regalo mandandoti la foto della famiglia dello Zimbawe che ha ricevuto una capra a cui ha dato il tuo nome per ringraziarti, quelli che  ti invitano perché hanno cucinato la tacchina farcita e la tua macchina ha la dimensione ideal per portarla ai meno fortunati, che mettono la tredicesima nel paiolo del volontario surgelato che vestito di rosso scampana all' angolo della via. che hanno un presepe fatto dai missionari con le carte dei cioccolatini o le foglie di banano, illuminato da candele di grasso di pecora di qualche comunità rurale che, grazie a quell'ordine da 357 pezzi, ha potuto comprare tanto riso da saziare tre generazioni.  Che organizzano collette alle quali aderiamo nel tentativo di esorcizzarci dal nostro spirito troppo materialista, portandoci a casa quella orrenda composizione di fiori secchi coperti di porporina che mettiamo in bella mostra a mò di testimonianza del nostro mini gesto, più un monito contro le brutture del consumismo.



-QUELLI CHE "MA è GIà NATALE?":

 sono quelli che si svegliano all'ultimo, che hanno dimenticato di girare il calendario e che il 24 si trovano pigiati al centro commerciale a cercare il meno peggio da regalare o che spendono uno sproposito in regali così costosi che non possono non piacere, che coraggiosi si tuffano nel delirio dell'Esselunga per cercare di accaparrarsi almeno quel patè in gelatina mezzo sformato che non vuole nessuno, quei cracker chic della Cars che erano in fondo al camion e cara grazia se ce ne sono 4 non sbriciolati. Quelli che recuperano all'ultimo un albero  già addobbato a fibre ottiche che metti la spina e "dadan!" è già Natale. Che devono scrivere i numeri sui cioccolatini dei bambini perché ormai di calendari dell' avvento non ne vendono più, che hanno come ultima ed unica scelta il pandoro al limoncello da servire con il GrandSoleil a fine pasto, che inventano storie pazzesche su un Babbo Natale che d'accordo con Monti ha deciso di adattarsi al clima di austerity, e che si accorgono di avere messo tutte le cene d' auguri la stessa sera, consumando così ogni portata in case diverse.



E voi che tipi siete?

1 commento:

  1. letto molto piacevolemente.io decisamente facevo parte degli invasati ora cerco molto di contenermi e posso dire che sono cambiata anche se avverto sempre l atmosfera

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