giovedì 15 novembre 2012

CASTEGN E CASTEGNATT. CALDARROSTE SOTTO LA MADONNINA

PRODOTTO D' AUTUNNO 3 - CASTAGNE



el castagnattGhe disen castegnatt impunement
a chi catta sù castegn e a chi ne vend
e la quistion in fond la interessa nient.
Forse on quajghedun el podariss imprend
che a Milan, tra i vari mestée ambulant,
gh'eren i vendidor de castegn lessàa,
pelàa o cont el guss e rostii oltertant.
Incoeu j gent... d'alter gust hin sopressàa!!


Letteralmente "IL CASTAGNAIO. Vien chiamato castagnaio impunemente chi raccoglie castagne o chi ne vende e la questione in fondo non interessa affatto. Forse qualcuno potrebbe apprendere che a Milano, tra i vari mestieri ambulanti, c'erano i venditori di castagne lessate, sgusciate o con il guscio e arrostite altrettanto. Oggi le genti... d'altri gusti sono pressate!!...

Come fa Milano d' autunno il venditore di castagne, oggi sempre più care e sempre più vendute da signori che non ricordano minimamente la figura nata nel dopoguerra e tanto cara alla memoria dei nonni. I "fironàtt" poi, quei signori che venivan in piazza Duomo da Cuneo per vendere le fila di caldarroste infilate a collane, quelli proprio sono una rarità assoluta. Il loro grido di battaglia "Gh'hemm i cuni de Cuneo!
Cinqu ghei trii numer! Trii ballett cinqu ghej! Bèi fironni!", con cui invitavano i clienti a partecipare ad una lotteria per vincere i cuni, le castagne, ormai non lo si sentirà più. E con nostalgia guardo verso la Madonnina che brilla tra gli stracci di nuvole grigio perla e armeggio con il mio scartoccio rovente, che non è più il vecchio cono di carta contenete le "caramelle degli studenti" (che oggi risparmiano se si comprano quelle vere, ma che scivolone di classe, che banalità), ma un furbissimo doppio sacchetto di carta con una tasca per le bucce. 
"Peladej! Oh i peladej! Oh bèi cotti, col saa e l'erba bonna! Cinqu ghej e mezza! E bujen!".
Dubito che il cinese con i guanti in lattice che rimesta le caldarroste imparerà mai queste parole per farmi contenta, e io maniaca dell' igene rifiuto per una volta il suo tocco guantato e sterile per cercare quelle mani nere di fumo e con i guanti senza dita alquanto consumati, che accarezzano i bruni regali d' autunno.
E le castagne sono anche ricordi di scuola, quando la maestra ne portava un cesto in classe con tutti i ricci e ci mostrava le foglie lunghe, i frutti e i semi (perché la castagna non è il frutto). E noi poi a disegnarle per bene in tutte le varanti sui Fabriano ruvidi, su cui la matita di tanti diversi toni di marrone grattava tremola...

Ecco allora tre ricette davvero facili e buonissime per portare in casa l'aroma dei marroni e il profumo di novembre.

-STRACCI DI FARINA DI CASTAGNE CON SALVIA E RICOTTA SALATA

-150g di farina di castagne
-50g di farina 0
-2 uova
-acqua tiepida qb
-sale
-ricotta dura o ricotta al forno
-salvia
-una noce di burro

Fate una fontana con le due farine(setacciate quella di castagne che tende a fare i grumi), rompete in mezzo le uova, il sale , e sbattete con la forchetta. Impastate con un cucchiaio o due di acqua tiepida e fate una palla da far riposare una mezzoretta minimo. Stendete l' impasto o con la macchinetta, o come ho fatto io con il matterello. A me piace un cicinin gnucca, quindi non è sottilissima, fate 3 mm di spessore. Tagliate a rombi e buttateli in acqua salata bollente un paio di minuti. I una padella intanto fate sciogliere il burro con la salvia. Scolate con una schiumaiola gli stracci e buttateli nella padella, grattugiate la  
ricotta un po' abbondante e allungate con un mestolo di acqua di cottura per legare bene il tutto.
servire subito .











-RISOTTO ALLE CASTAGNE

.1 cipolla bionda
-moscato
-riso carnaroli per 4 persone
-un bicchiere di moscato o mezzo di cognac
-brodo di pollo
- 250g di castagne cotte lesse
-rosmarino fresco
-parmigiano


In un tegame, fate imbiondire la cipolla con un cucchiaio d' olio, tostate il riso e le castagne e dopo un minuto circa sfumate con il vino. Aggiungete man mano il brodo di pollo con un mestolo fino a che il riso non è cotto. Al momento della mantecata con il parmigiano, aggiungete il rosmarino fresco tritato finissimo.


-CRESPELLE DI CASTAGNE CON FORMAGGIO DI CAPRA, PERE, E CIPOLLE DI TROPEA CARAMELLATE

-200g di farina di castagne
-acqua tiepida
-sale
-formaggio di capra di vostro gusto (non un caprino eccessivamente delicato però, media stagionatura sarebbe perfetto)
-una grossa cipolla di Tropea
-un cucchiaio di miele di castagno
-un cucchiaino di burro
-una pera morbida

Dopo aver setacciato la farina, allungatela, sbattendo con la frusta, con acqua tiepida fino ad ottener una pastella con cui farete delle crespelle in una padellina leggermente imburrata. Intanto in un altro padellino fate caramellare la cipolla finemente affettata con il burro e il miele e i cubetti dei pera.
Farcire le crespelle con il capra a pezzetti su cui versare le cipolle e le pere ancora roventi. Servire subito.

Le castagne sono ricche di vitamina A, B1,B2, B3, B5, B6, B9, B12, C e D. 
Ottima fonte di carboidrati, sono facilmente digeribili e consigliate in caso di anemia e inappetenza, hanno un buon apporto di fibre, e il potassio e i minerali in esse contenute le rendono un alimento idoneo per gli sportivi e per reagire ai momenti di stanchezza. Chiamato da Senofonte nel IV secolo a.C. "albero del pane", perchè un alimento in grado di sfamare i villaggi poveri durante gli inverni più rigidi, la coltura del castagno è descritta anche da Marziale nel I secolo a.C. e da Virgilio.  La castagnata ha origini antichissime, ed è sempre stato un moneto di festa e aggregazione, per celebrare questo prodotto fantastico che si può declinare in tantissime ricette, dalle più povere alle più elaborate.





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