lunedì 26 novembre 2012

IL CIOCCO-LATO DELLE DONNE



Non fa discriminazione di razza, età, fascia di reddito, orientamento politico, taglia di vestiario. C'è chi lo ammette apertamente, chi invece preferisce mantener una certa riservatezza. E' un qualcosa che rende ogni donna uguale alle altre, che lo vogliamo o meno. Di cosa sto parlando?Ma del cioccolato naturalmente.

 A ognuno il suo, bianco, al latte, con nocciole, amaro a diverse percentuali. E' un piacere proibito o una ricompensa, una consolazione e un anti depressivo. Non possiamo vivere senza, nemmeno quando siamo a dieta. Sarà per questo che sono stati spesi milioni nella ricerca nutrizionale per trovare una valida scusa per sdoganare un quadretto di cioccolato al giorno. E' una peccaminosa leccornia che abbiamo conosciuto la prima volta da bambine, magari quando, ancora sdentatine, la mamma ci ha allungato la ciotola della mousse di cioccolato da piluccare con il cucchiaio di legno.


 E quello è stato l'inzio della fine. L' impegno scolastico raddoppia se menzionato un quadretto di golosa ricompensa. Si prova il vero piacere di intingere il dito nel barattolo della Nutella, che è molto più buona così che generosamente spalmata sul pane casereccio(che è talmente tira e molla che con lo strappo del morso di trovi al crema di nocciole fino all'attaccatura dei capelli),  Qunado poi si scopre la Pasqua con le sue uova dal contenuto sempre deludente, ecco che la festa più importante del calendario religioso diventa anche il culto del "dio cacao".


 La goduria, da piccole (ma anche da grandi in sbeata solitudine) di impiastricciarci con le grosse schegge dell'uovo di cioccolato, fino all' età matura, in cui il numero delle uova diminuisce in favore di un investimento in un cioccolato pericolosamente di ottima qualità, tipo il Lint dall' irresistibile scioglievolezza, che ci fa domandare se davvero servano a qualcuno le ricette che escono sulle riviste i giorni successivi, su come riciclare gli avanzi (quali avanzi?). Anche perché diciamocelo: il budino al cioccolato? Ottimo. La mousse? Afrodisiaco finale per una cena a due. La crostata al cioccolato? Gustosa per accompagnare il cappuccino a colazione. Ma vuoi mettere il piacere del sonoro "TACK!" del pezzo di cioccolato puro in tavoletta? Il sensuale spogliare la pralina del suo abito da sera in lamè per portarne alla luce le curve sinuose e sentire lo spandersi del dolce profumo.


 Quale delizia, una domenica pomeriggio quando viene buio presto, con la pioggia che invidiosa fa scivolare le dita sui vetri del soggiorno, accoccolarsi sul divano e aprire la scatola dei cioccolatini elegantemente in vista sul basso tavolino davanti a voi. Come aprendo un cofanetto di gioielleria, le piccole meraviglie di cacao luccicano tentatrici, e la lingua già sente il piacevole avvolgersi intorno alla nota geometria del cioccolatino, da stringere in uno scioglievole abbraccio.
Ma c'è anche chi, invece, vive per il piacere di far schioccare la tavoletta tenuta rigorosamente in frigo, sentire sotto i denti il sapore che via via si rianima dopo il congelamento.


Compagno di letture e confidenze, risposta alle delusioni amorose e alla mancanza di affetto, il cioccolato ha il potere di calmare e appagare, di eccitare e mandare in estasi. Avete presente il film "Abbasso l'amore"? Con cosa venivano sostituiti gli uomini? Con il cioccolato.


 Non che io creda in questa possibilità sul lungo periodo, però il cioccolato e la relazione che si instaura con esso ha dei tratti in comune con una relazione vera. Pretendiamo di non poter vivere senza di lui sentendoci impazzire quando realizziamo che se n'è andato davvero e siamo state noi a buttarlo fuori, lo amiamo ma ci disperiamo quando ne abusiamo e il nostro amore ci si ritorce contro. Ci fa ridere e ci fa piangere, ci fa sentire padrone della situazione per poi scoprirci succubi e piacevolmente dipendenti. Ci soccorre nei momenti del bisogno e ci coccola dopo una giornata stressante. Sembra non debba mai finire, ma una mattina ci sveglaimo e ci tocca uscire a cercarne uno nuovo. Ci fa sentire sexy e ci fa venire voglia di osare, stimola la fantasia e ci fa sperimentare sensazioni che non credevamo possibili.
E alla fine vince sempre lui, perché la vita senza sarebbe una tristezza, perché ce n'è per tutti i gusti, perché è anche semplicemente bello da guardare, da toccare, da pensare.
E' infanzia candida e lussuria sfrenata,  malizia e innocenza, semplicità o lusso decadente.
Toglietemi tutto, ma non ....


Nessun commento:

Posta un commento